La notte dell’Epifania, chi può esser buono (con gli animali) sia!
Una leggenda narra che durante la notte dell’Epifania gli animali parlino o, meglio, sparlino dei loro padroni. Se non sono stati trattati bene durante l’anno, cominciano a raccontare le vessazioni e i maltrattamenti subiti condendoli con i dovuti anatemi che però i loro padroni non devono udire altrimenti incappano nelle disgrazie profetizzate dagli animali (e, a parere di Zampe in salvo, se lo meritano pure…).
È una leggenda calabrese che pare abbia avuto anche un testimone proprio nella provincia di Cosenza (c’è chi dice a Rose chi a Bisignano) che, incredulo, durante la notte dell’Epifania lasciò a digiuno i propri animali nella stalla i quali, giustamente, se la presero a male, gli dissero due paroline e il giorno dopo morì. Il malcapitato apparve anche in sogno alla moglie per spiegarle la causa della morte e raccomandarsi di dar sempre da mangiare agli animali.
Da qui l’usanza di cibare in abbondanza i propri animali proprio la notte dell’Epifania.
È chiaro che chi ama davvero gli animali, li cura e dà loro il giusto fabbisogno alimentare quotidiano non ha nulla da temere.
Mito o leggenda non si sa. Ma se questa credenza popolare può essere da monito e d’aiuto alla causa animalista ben venga! Zampe in salvo la tramanderà nei secoli dei secoli…
A noi piace pensare che almeno una volta all’anno gli animali abbiano il diritto di parola, il diritto di ribellarsi dalle angherie dei loro ingrati e malvagi padroni e, almeno per una volta, possano avere la meglio su di loro. Perché, purtroppo, sono ancora in tanti a subire sofferenze, più o meno atroci, per uno stile di vita imposto che non è affatto dignitoso, per non dire assolutamente ingiusto.
Ricordate: la notte di Befana, nella stalla parla l’asino, il bove e la cavalla!
Padrone avvisato, mezzo salvato!